Che tipo di persona vogliamo essere? È una domanda che ci deve accompagnare e mettere in crisi, sempre. È importante poter dire chi si vuole essere e chi non si vuole essere. Gesù ha la pretesa di dirci chi e come dobbiamo essere se vogliamo essere davvero felici.
In vangelo delle beatitudini ci parla di questo, mostrandoci un modo di pensare e di vivere diverso dal solito, per molti versi opposto. Vi si dice che per essere felici qui sulla terra bisogna essere poveri di spirito, umili, miti, misericordiosi puri di cuore, operatori di pace ecc., perché Dio è vicino a queste persone e opera cose “impossibili” nelle loro vite. La nostra tentazione può essere quella di pensare che si tratti di un ideale altissimo ma irrealizzabile, oppure che sia una cosa per pochi, chiamati magari ad una certa vocazione. Bisogna avere il coraggio di dire che le beatitudini riguardano tutti i cristiani e richiedono un cambiamento di mentalità e di vita.
Le beatitudini ci insegnano soprattutto che la nostra speranza la dobbiamo riporre solo in Dio. È lui che compie la nostra vita, è lui che può portare una luce che ci salva da tutto il male. Sperare in lui è la strada per la felicità.
È una pagina che ci parla anche del dono di sé come “segreto” della vera beatitudine. L’unico modo per avere veramente la vita è donarla, ognuno secondo la propria strada, diversa per ciascuno. È un cambiamento di mentalità che conduce a una prassi differente, un modo di essere che segue le orme di Gesù, che “non è venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per tutti”.
Don Davide