Chi di noi non vuole portare frutto? È uno dei desideri che danno forma al nostro vivere quotidiano, alle scelte che facciamo, ai progetti che affollano la nostra mente fin da quando siamo bambini. Vogliamo non vivere inutilmente e far qualcosa di significativo per noi stessi e per il mondo, qualcosa che resti anche quando non ci saremo più. Gesù prende sul serio questo desiderio e dice che c’è un solo modo per portare frutto, anzi, molto frutto. Rimanere in lui.
Su questo aspetto il Signore va ancora una volta controcorrente rispetto alla mentalità volontaristica ed efficientista che ci circonda e ci permea, secondo la quale valiamo nella misura in cui allarghiamo la nostra influenza sugli altri o produciamo risultati, possibilmente quantificabili in denaro.
Per portare frutto dobbiamo invece imparare a giocare la nostra vita in un rapporto di amicizia con Cristo. Stare con lui, vivere per lui e per il suo Regno. Qui c’è la gioia e la fecondità della vita.
Rimanere in lui significa innanzitutto vivere un’esperienza di appartenenza intelligente e affettivamente intensa alla Chiesa. Gli Atti degli Apostoli, che stiamo leggendo in questo periodo di Pasqua, ci dicono quanto il rapporto con Cristo sia inscindibile da un’esperienza di comunione con altri fratelli e sorelle che credono in lui e riferiscono la loro vita a lui.
Don Davide
Su questo aspetto il Signore va ancora una volta controcorrente rispetto alla mentalità volontaristica ed efficientista che ci circonda e ci permea, secondo la quale valiamo nella misura in cui allarghiamo la nostra influenza sugli altri o produciamo risultati, possibilmente quantificabili in denaro.
Per portare frutto dobbiamo invece imparare a giocare la nostra vita in un rapporto di amicizia con Cristo. Stare con lui, vivere per lui e per il suo Regno. Qui c’è la gioia e la fecondità della vita.
Rimanere in lui significa innanzitutto vivere un’esperienza di appartenenza intelligente e affettivamente intensa alla Chiesa. Gli Atti degli Apostoli, che stiamo leggendo in questo periodo di Pasqua, ci dicono quanto il rapporto con Cristo sia inscindibile da un’esperienza di comunione con altri fratelli e sorelle che credono in lui e riferiscono la loro vita a lui.
Don Davide